Se ogni giorno trascorso con i nostri figli è ricco di colpi di scena, prime volte e scatti di crescita improvvisi, di una cosa v’è certezza: il caro Signor Muco, che comparirà al primo freddo ottobrino, è solito accompagnarci per l’intera stagione invernale, prima di emigrare verso nuovi orizzonti nasali. Se si è fortunati, ad estate inoltrata. Viceversa, il suo soggiorno potrebbe prolungarsi per tutto l’anno.
Dopo aver più volte interrogato la pediatra sulla presenza costante di catarro e respiri crepitanti, ci è stato ribadito che, senza picchi febbrili o muco particolarmente denso e scuro, è un fenomeno del tutto normale, con cui bisogna imparare a convivere.
Al di là dei lunghi periodi caratterizzati da continui risvegli per le difficoltà respiratorie, la rimozione del muco è quell’evento in grado di scatenare liti furibonde tra i genitori. Tante sono le volte in cui io e Christian ci siamo accapigliati confrontati sul modo migliore per affrontare la missione “naso libero”. Dal “Così gli fai male” al “Faccio io che so come fare” c’è la distanza di un chilo di pazienza utile per non mandarsi a quel paese tredici volte al giorno.
Per affrontare il “mocciolo della questione”, al di là dei rimedi palliativi quali bagni caldi, miele, propoli a volontà e camomille per sciogliere il muco, in passato ci siamo affidati alla soluzione fisiologica, con cui abbiamo riscontrato degli evidenti miglioramenti, ma limitati a brevi periodi di tempo: bisognava liberare le narici più volte al giorno.
Conoscevamo l’esistenza degli aspiratori nasali, ma abbiamo volutamente evitato l’utilizzo per timore di far male ai gemelli, e perché l’idea di aspirare il loro muco attraverso la bocca, sinceramente, non ci mandava in sollucchero. Nulla di più sbagliato.
Da quando abbiamo inserito l’aspiratore Narhinel nella nostra routine nasale, c’è stato un oggettivo miglioramento nella lotta al muco perenne. A parità di fastidio, perché resta un’attività poco gradita ai gemelli, la rimozione è più profonda e i risvegli notturni sono sempre meno frequenti. Inoltre, ci siamo dovuti ricredere sulle perplessità iniziali: non c’è pericolo di entrare in contatto con il muco e il timore di nuocere alle narici è del tutto infondato.
E voi? Come affrontate la battaglia con il mostro Muco?
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