C’avete presente il reality che racconta di quei soggetti affetti dal bisogno di accumulare cose e che alla fine si riducono a vivere in un immondezzaio? Ecco, quando il pupo varca la soglia di casa e il ciarpame baby-sostenibile invade anche gli angoli più inculati, ci ritroviamo un po’ tutti Sepolti in casa e quel luogo tanto caruccio si trasforma in un centro sociale che Zara il primo giorno di saldi non vi sembrerà più così tanto disordinato.
Poco importa se la metratura di casa è paragonabile a quella di un centro commerciale parcheggio compreso. C’è una legge matematica secondo cui la quantità di chincaglierie che riceviamo in dotazione regalo, unita alla sovrabbondanza di oggetti più o meno utili che acquistiamo, supera di gran lunga lo spazio disponibile. Quindi dite ciao ciao al senso estetico, e date il benvenuto a quel senso pratico, molto shabby e poco chic.
Per farla breve succede che l’isola della cucina si trasforma in un arcipelago di cianfrusaglie che manco al mercatino dell’usato, il living prende le sembianze di una discarica permanente e il bagno tornerà ad essere ricordato per quello che in fondo è sempre stato: un cesso!
Ma andiamo con ordine, almeno nella descrizione del pattume casalingo!
L’INGRESSO. Da ambiente accogliente che dava accesso al nido familiare, si è trasformato in una scuderia automobilistica dove vengono parcheggiati tutti i veicoli necessari alla baby-mobilità outdoor. Seggiolino, passeggino/navicella e ovetto bivaccano dinanzi alla porta principale spesso scortati dalla borsa del cambio. Se prima ti toglievi le scarpe per godere di quella, ei fù sensazione di libertà, ora è necessario indossare delle Quechua da trekking per sormontare l’Everest di accessori ammassati. Entrare dalla finestra a volte è l’unica soluzione possibile!
IL LIVING. Per molti è la stanza più grande di casa, adibita (un tempo) ad ambiente relax, dove meditavamo, voce del verbo PASSATO CHE NON TORNERA’ PIÙ, sui massimi sistemi. Insomma la stanza del cazzeggio. Da quando sei genitore il comune salotto è diventato una succursale della Chicco con tanto di esposizione e prova pratica dei prodotti. Nel nuovo Punto Vendita, si possono trovare i veicoli dedicati alla baby-mobilità indoor e la mobilia destinata alla distribuzione di cibi solidi. Risultato: tra auto-scontri con girelli e lancio della pappa dai seggioloni, il bianco delle pareti ha lasciato spazio ad un più contemporaneo zebrato, con qualche nota di astrattismo. Non è tutto. Nel nuovo pattume-soggiorno si possono trovano gli oggetti dedicati al pupo-riposo pomeridiano quali box e sdraiette. Perché fermarsi all’acquisto di un lettino e/o culla sembrava un pò riduttivo! E ovviamente non può mancare l’angolo giochi, che tra Orsetti del Cuore e pupazzi versione 2×2 (intendiamo metri), dite definitivamente addio alla sacra regione del pizza-divano, serie-tv e sco***** ehm, coccole spinte. Morale: cercasi relax altrove!
CUCINA. Tra sterilizzatori, scalda biberon e pupo stoviglie non basterebbe la cucina di un Four Season per muoversi agevolmente. Con i biberon che hanno più pezzi di una libreria Ikea, ti serve una pentola ed è subito alla ricerca del Santo Graal. Almeno c’è il dolce suono della lavastoviglie a far da sottofondo musicale alle tue giornate ma #seporcamiseria il tuo tessoro dovesse guastarsi, corri a comprarne una nuova con o senza sottocosto. Perché non esiste che passiamo la nostra potenziale ora di silenzio a lavare piatti. Je suis Lavatrice!
BAGNO. Se vi dico fasciatoio, ci siamo capiti vero? Cioè praticamente li fanno talmente grandi oramai che tocca soppalcare il bidet sopra il water e annettere il lavandino alla doccia. Echecazz! In più tra pannolini, asciugamanini, accappatoini, bagnoschiuma baby che non sia mai usare il Felce Azzurra a petrolio schiumato, cremine anti-arrossamento, cremina viso, cremina anti-rughe (ah no, quella è nostra) ti resta lo spazio per dentifricio, spazzolino e copri-occhiaie. Per tutto il resto citofonare sgabuzzino!
SGABUZZINO. Non aprite quella porta. Nel senso che quando provi ad aprirla devi pregare tutte i santi del Paradiso e Purgatorio affinché non ti venga giù tutto il ciarpame ammassato. È la camera che accoglie gli oggetti del “non so dove cazzo metterli”! E semmai ti servisse qualcosa dalla camera pattume, fai prima a ricomprarla. Perché l’equilibrio con cui si reggono le cose è un pò come l’attuale Governo che guai a muovere una singola pedina prima che crolli tutto.
CAMERA DA LETTO PATRONALE. Qui si svela tutta l’incoerenza dei neo-genitori. Cioè prima spendi mezza RAL per fare una pupocameretta con tutti i crismi, che potevi investire in azioni Pampers, e poi che fai? Posizioni delle comodissime culle next to me et similia. Risultato: il pupo dormirà con te finché Università non vi separi. E se prima quello era il luogo del riposo (quello vero) e del relax (quello spinto) ora è diventato un ostello della gioventù (perduta) con stoviglie sporche, cavi di qualsiasi dispositivo, pezzi di biberon e ciucci che ritroverai quando il pupo indosserà l’apparecchio.
SANTA CAMERETTA DA PUPO. È il luogo sacro della casa, che guai a entrarci senza le dovute precauzioni, manco fosse custodita la Sacra Sindone. E mentre sul pavimento della cucina iniziano a proliferare muschi e licheni, questa stanza deve essere pulita due volte al giorno anche se utilizzata esclusivamente per il giro turistico dei visitatori. E quando finalmente il pupo sarà abbastanza grande da voler/poter/dover dormire da solo e noi saremo abbastanza forti (leggasi esausti) da lasciarlo andare, ovviamente le tue scelte stilistiche lo faranno vomitare e sarai costretto a cambiare totalmente l’arredamento.
Oh, menomale che tra meno di 18 anni sloggiano! Forse 🙂