La scelta del nome è una questione di dominio pubblico.
Ad amici, parenti e conoscenti poco interessa se utilizzerai un’educazione montessoriana o steineriana.
Se i tuoi pupi nasceranno naturalmente o per grazia divina.
Se li battezzerai o circonciderai.
Se opterai per scuola pubblica o la NASA.
Se stai bene ma non benissimo.
A loro sembra interessare solo una cosa: LA SCELTA DEL NOME!
La faccenda però non si esaurisce con la rivelazione, che manco il quarto segreto di Fatima. Da quel momento il giudizio-suggerimento-divieto-imposizione arriverà puntuale come una cartella esattoriale di Equitalia. E così, mentre i parenti depositeranno decine di emendamenti alla tua proposta cercando di convincere la giuria sull’importanza di affidarsi alla TRADIZIONE (che come sapete viene a pranzo da noi ogni giorno), gli amici (con i quali non puoi avvalerti della facoltà di non rispondere) spingeranno per L’ORIGINALITÀ e il respiro internazionale (che poi magari sono gli stessi favorevoli all’uscita dall’Europa).
Ora, è chiaro che il nome rappresenta la prima vera scelta importante, che impatterà sul futuro dei pupi a lunghissimo termine. Capiamo che scegliere la copertina di un libro di cui ancora non conosciamo il contenuto è cosa ardua. Ma forse sarebbe il caso di darci tutti una bella calmata. Perché la pressione derivante dal non voler disattendere le aspettative di amici e parenti, porta alcuni genitori a compiere scelte talmente infelici da rischiare una denuncia della Buon Costume.
Dite che stiamo esagerando?
Eccovi alcune “opinabili iniziative genitoriali” che sarebbe meglio NON imitare.
Quelli che il pendant con il cognome
Sono i genitori più burloni. Quelli che si ritroveranno citati in giudizio da loro figlio per danni morali ripetuti e ingiustificati. Fonte: madre, nonché maestra elementare per svariati decenni, che all’inizio di ogni quinquennio si è dovuta trattenere dal non ridere, durante il primo appello.
Azzurra Occhipinti, destinata ad usare per tutta la vita lentine colorate;
Bella Mazza, che te lo concedo solo se tuo padre si chiama Rocco Siffredi;
Selvaggia Troìa, che se sbagli accento, è un bel casino;
Bianca Farina, che guai ad usare quella integrale.
I Geolocalizzati.
Non so se è più paura di dimenticare l’ultima volta che hanno ciulato o spocchia di aver concepito il proprio figlio in una località d’oltreoceano. OK se sei Victoria e David Beckam e passi per fichissimo se chiami tuo figlio Brooklyn perché sei certo di aver messo al mondo un figo strappamutande. Ma voi da casa, non fatelo. A maggior ragione se avete copulato in uno di questi ameni luoghi:
Altolà (Modena): destinato a diventare un poliziotto;
Purgatorio (Trapani): almeno fategli scegliere quale girone dantesco presidiare;
Bastardo (Perugia): così giusto per facilitargli le relazioni amorose;
Casa del Diavolo (Perugia) che se è per scoraggiare le visite delle mamme clericali degli amichetti quasi quasi…
Bel Sedere (Siena) o Gnocca (Rovigo), giusto per alzare l’asticella verso l’alto;
Potenza, giusto per non mettergli pressioni nel futuro.
I mors tua, NOME mea
Sono quelli che propendono per onorare un parente defunto, o semplicemente affibbiano il nome di nonno e/o bisnonno. Nulla da eccepire. Però ci sarebbero dei limiti da considerare. Per esempio il contesto. Io sono siciliano. E spesso i genitori diggiu, non fanno i conti con due basicissimi dati di fatto:
- 9 creature su 10 andranno al Nord per studiare-lavorare-trovare fortuna. E al nord, si registra questa curiosa tendenza di mettere l’articolo determinativo davanti e/o di mozzare ad cazzum i nomi propri;
- I nomi propri terronici di qualche lustro fa, sono adatti sono per una lezione di catechismo.
Il risultato?
La Carmela, ed è subito effetto caffettiera.
La Purificazione, è subito effetto confessione.
La Maria Catena, ed è subito 50 sfumature di grigio.
Penelope, che se le va bene sarà la penny (anche se l’effetto Brexit potrebbe svalutarla), se le va male sarà la Pene. Capite bene anche voi il disagio.
Gli I love America, but you live in Ascoli Piceno
Occhei che viviamo in un mondo globalmente globalizzato. Però non tutti sanno che Hollywood si scrive con H davanti.
Risultato:
Joanna è Gioanna, che pare qualcuno si sia dimenticato la V;
Chantal è Sciantal, con variante Sàntal delizia alla pesca;
Gene, se le va bene è variante Gene italiano, se le va male è Gin, costretta a portare il Tonic a tutte le feste.
I genitori Mashup
I nostri preferiti. Quelli che indecisi tra due nomi (o per celebrare la loro unione), non scelgono il terzo in lista. NOOO. Li uniscono! Che poi è tutta colpa di Brooke Loogan, che ha chiamato sua figlia Bridget (Brooke+Ridge), che poi in realtà era la figlia di Erik, o forse di Clarke. Boh, vabbeh! Pace all’anima sua.
Quindi:
Bryanna: Bryan+Anna
Nathaniel: Nathan+Daniel
Immaginiamo solo se si fossero chiamati Arturo e Krista (Arista) o Sveva e Valentina (Sveltina).
ORRORE!
I mainstream.
Quelli che vanno sul sicuro e si affidano alla tradizione o al Vangelo.
Matteo, Giorgio, Riccardo, Giovanni, per citare alcuni esempi.
Poi però quando crescono e li chiami al parco succede che:
“Giovaniiiiiii” - Si girano in 17 tranne lui…
“Giovanni+Cognome” - Si girano in 4 tranne lui
“Giovanni+Cognome+colore maglia+ti sei fatto la pipì ieri a letto” - Ed è subito Indovina Chi!
I distratti.
Capisco che dopo 37 ore di travaglio, tu papà sei stanco, affamato e assonnato. Ma quando vai all’anagrafe e stai per comunicare un nome non del tutto mainstream, devi destinare l’ultimo barlume di lucidità per controllare che l’omino dietro il gabbiotto, abbia trascritto correttamente le tue intenzioni.
Ecco cosa si rischia:
Beverly —-> Beberly, che può andar bene solo per i primi mesi di vita;
Ofelia —> Omelia, che se sbagli accento è subito Sacra Scrittura;
Otello —-> Hotello, che fossi in Booking, lo farei subito testimonial.
Cari genitori, che il buon senso sia con voi. E se siete portatori sani di cattivo gusto, allora SI lasciatevi consigliare, se non volete ritrovarvi una denuncia dei vostri figli non appena si renderanno conto di chiamarsi come un brand di gelati o come un ferro da stiro Tefal.
PPs.